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al testo di Annalisa Scialpi
Mi contaminai
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Mi contaminai, di te, dietro la gabbia dei cieli, sopra di noi la coppa di una luna ruggente e tramonti strascichi di sanguigne opalescenze. E il copione lacerai sui bordi degli istanti così, schietta come a morirne. E non seppi dire altro, il tuo teschio, reggendo tra le mani, ancora; divorandomi un sapore di illuminati inferni.
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Fabrizio Giulietti
- 17/08/2021 11:10:00
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a me, invece, travolge quel "E non seppi dire altro, il tuo teschio, reggendo tra le mani, ancora", ma dopo sal e gli splendidi versi di corsaro, che aggiungere... che tu e corsaro sareste un sublime binomio poetico... cari saluti...
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Salvatore Pizzo
- 17/08/2021 02:47:00
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La forza di questi tuoi versi è pari a quella di unonda che ruggisce nellabbordare la scogliera, sovrastandola con spruzzi e schiume che san di aspettative tradite e"strascichi di sanguigne opalescense"... ma quanto mi sei bella! Un caro saluto sempre felice di leggerti.
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Vincenzo Corsaro
- 16/08/2021 22:22:00
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Che sbadato, andavo di fretta e mi ero dimenticato di salutarti. Ti auguro una serena buonanotte Annalisa:)
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Vincenzo Corsaro
- 16/08/2021 19:51:00
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[...] Brandelli di cielo caddero, i riflessi si oscurarono, il raggio di sole divenne un cappio, le stelle si spensero, i calzari divennero nubi di tempesta in cui ruggisce ancora la folgore del silenzio e dellabbandono, larcobaleno svanì e leternità appassì.
Quando la sera sfuma mi rifugio in antri oscuri e giaccio con la fiera che si aggira fra le ferite della mia anima.
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